Prot. 41/a
Firenze, 28 aprile 2020
Cipat (Consorzio degli Istituti Professionali della Toscana)
in considerazione della situazione di criticità in cui versa la scuola in questo momento, con un anno scolastico alle spalle difficile sia per gli studenti che per i docenti,
accogliendo appieno la decisione del Ministro PI di semplificare le procedure scolastiche per i passaggi da un anno scolastico al successivo e quelle per l’ammissione agli Esami di Stato,
convinto che comunque occorrano regole certe che garantiscano la piena autonomia della scuola per quanto riguarda la valutazione,
nel rispetto delle legittime aspettative degli studenti che hanno seguito con impegno le lezioni frontali e le esercitazioni di laboratorio fino alla chiusura del 4 marzo (causata dalla pandemia coronavirus) e successivamente hanno seguito la FAD loro proposta dalla scuola,
nel rispetto del ruolo degli insegnanti che hanno profuso il loro lavoro e la loro passione nel progetto educativo nella scuola sia con lezioni in presenza che a distanza,
al fine di garantire per una regolare e equa conclusione dell’anno scolastico esprime la richiesta
· di non ammettere gli alunni delle classi intermedie all’anno successivo qualora abbiano effettuato più di due terzi di assenza alla data del 4/3/2020 ai sensi dell’art. 12 DL 62 del 2017 per evitare una discriminazione negativa nei confronti degli studenti che, in condizioni di regolare svolgimento delle lezioni, hanno regolarmente frequentato
· di non ammettere gli alunni delle classi quinte all’esame di Stato qualora abbiano effettuato più di due terzi di assenza alla data del 4/3/2020 ai sensi dell’art. 12 DL 62 del 2017 per evitare una discriminazione negativa nei confronti degli studenti che in condizioni di regolare svolgimento delle lezioni hanno regolarmente frequentato
al fine di consentire un ordinato e proficuo avvio dell'anno scolastico esprime la seguenti considerazioni
- La prossima riapertura a settembre dovrà tener conto della specificità dell’Istruzione professionale che non può prescindere da attività laboratoriali con didattica di presenza per quelle discipline strettamente professionali. Questa esigenza suggerisce, fino a che il periodo di pandemia non sia del tutto superato, una organizzazione che garantisca le misure del distanziamento sociale, che dovranno conciliarsi con l’organizzazione della scuola attuale, con gli spazi a disposizione, con la densità delle classi. Alcune possibili soluzioni si stanno già delineando come ad esempio:
- la riduzione del monte ore annuale delle discipline con costituzione di gruppi di studenti che turnano oppure una parte di attività da svolgere all’esterno, sul territorio. (Una riduzione al 50% delle ore scolastiche dedicate agli studenti. Rimarrebbero invariati gli orari degli insegnanti, la classe si dividerebbe in due gruppi che si alternano in classe. )
- l’attività blended con una parte di studenti in classe e gli altri che seguono da casa (Nessuna riduzione dell’orario degli allievi, la lezione verrebbe seguita in aula in presenza da metà classe e mentre l’altra metà seguirebbe a distanza per una settimana, la settimana successiva si alternerebbero i gruppi)
Sicuramente la creatività e il bisogno faranno emergere possibilità inedite che potranno anche innovare profondamente la scuola, con segno positivo e fin da ora riteniamo che sia necessario a livello territoriale avviare un tavolo di discussione, di confronto, che verifichi e indichi possibili soluzioni. Le proposte potranno essere differenziate a seconda dei gradi di scuola, ma anche a seconda delle singole realtà scolastiche, in relazione alle condizioni strutturali, logistiche, ecc.
Cipat auspica che tempestivamente il Ministero fornisca indicazioni affinchè le varie soluzioni possano essere preparate in tempo utile: sarebbe rovinoso arrivare a settembre nell’incertezza.
CIPAT si impegna a confrontarsi con le proprie scuole al fine di far emergere le soluzioni che concretamente e singolarmente saranno attivabili e si rende disponibile ad un confronto costruttivo con la Regione Toscana al fine di ridefinire le modalità e i finanziamenti per i corsi Istruzione e Formazione Professionale a partire dall’anno prossimo.
Il documento è stato approvato dai membri del CdA del Cipat in data 23 aprile 2020
Il Presidente CIPAT
Giuseppe Italiano