Firenze, 12 settembre 2016
Il CIPAT ha riunito a Firenze il 12 settembre 2016 un gruppo di lavoro costituito dal Presidente, Direttore, componenti del Comitato tecnico scientifico e rappresentanti di alcuni Istituti, al fine di prendere in esame la Bozza di Decreto legislativo recante “Revisione dei percorsi dell’Istruzione Professionale …” attualmente in discussione nelle sedi competenti. L’esame, necessariamente sommario, ha prodotto riflessioni e proposte che di seguito si riassumono.
- Si apprezzano fortemente le innovazioni introdotte, in particolare nel biennio, tese ad avvicinare i percorsi IP ai modelli europei del VET e dei CFP, valorizzando l’apprendimento induttivo in contesto laboratoriale e reale e il rafforzamento delle competenze tecniche e specialistiche. Meno ore teoriche e più ore pratiche, dunque, e una caratterizzazione per UDA/competenze anche delle discipline che confluiscono nei quattro assi culturali. L’approccio didattico a queste discipline deve ribaltare la logica trasmissiva tipica dell’insegnamento tradizionale dei Licei e connotarsi come attività laboratoriale volta a indurre le competenze chiave di cittadinanza, evitando il rischio di ritorno all’insegnamento di “cultura generale” o di infarinature disciplinari superficiali. Questa impostazione richiede ai docenti coinvolti competenze e motivazioni professionali che vanno al di là della loro formazione all’insegnamento e impongono una attività di accompagnamento, supporto e diffusione di buone pratiche - senza di che è difficile che la sfida sia vinta. In particolare le “carenze professionali” da colmare riguarderanno la costruzione di Progetti educativi individuali, il riconoscimento, la validazione e certificazione delle competenze informali e non formali, la progettazione delle UDA, la didattica per apprendimento induttivo, l’utilizzo dell’e-learning.
- Molto apprezzabile è anche la scelta di una flessibilità organizzativa spinta, fondata su una didattica modulare integrale, sui “livelli” e sui “periodi didattici” e non sulle classi (art. 4, comma 2.1), come avviene nei Centri per l’Istruzione degli Adulti. Si tratta di una sfida organizzativa decisiva almeno quanto quella sul piano professionale, trattandosi di un modello di funzionamento del tutto sconosciuto agli insegnanti e ai dirigenti italiani: l’unico, comunque, in grado di valorizzare le competenze acquisite, evitando sprechi di risorse e di tempo quali sono le ripetenze largamente praticate e generatrici di dispersione. Anche qui occorre prevedere la diffusione di modelli organizzativi e buone pratiche, in parte già presenti nelle scuole e comunque da accompagnare con la formazione dei dirigenti e dei docenti e con un monitoraggio non meramente burocratico.
- Positivo appare anche l’approccio di stretta collaborazione e il riconoscimento reciproco di crediti fra IP e IeFP, che arriva a consentire (art. 4, comma 4) la realizzazione del terzo anno di qualifica entro gli IP, sulla base di una programmazione regionale, per la quale si suggerisce un preventivo coinvolgimento diretto delle scuole, in un rapporto di collaborazione già ampiamente sperimentato in questi anni in Toscana.
- Relativamente all’art.3/Indirizzi di studio e all’allegato relativo alle tabelle di confluenza, non sembra accettabile che l’indirizzo “Operatore del benessere” debba considerarsi chiuso per gli IP. In questi anni nella nostra Regione hanno funzionato corsi in sussidiarietà complementare di IeFP che – a nostro avviso - hanno garantito bassissimi livelli di dispersione concentrata solo nel primo anno e arginata quindi con un efficace riorientamento, acquisizione delle qualifiche in percentuali elevatissime e una buona occupabilità, sia pure talvolta a tempo determinato. Fra le attività ATECO/2007 è contemplata quella dei “Servizi per la persona (S - 96), con “Servizi dei centri per il benessere fisico” (96.04).
CIPAT propone l’istituzione di un indirizzo aggiuntivo di Servizi per il benessere della persona in cui far confluire non solo le qualifiche triennali di Estetista ed Acconciatore, ma anche altre eventuali future qualifiche di Operatori del benessere, da curvare con la quota di flessibilità regionale (art. 4, comma 3, punto b) ad es. in ambito strutture termali, per attività sportive collettive, turistiche (“La via Francigena”).
Il Presidente di CIPAT
Giuseppe Italiano
Allegato: bozza
Allegato: A -pecup IP 8 giugno
Allegato: B-piani orari
Allegato: C-tabelle di confluenza